La biografia di Compère è purtroppo lacunosa. Nato probabilmente attorno al 1445 nell’Hainaut, regione del Belgio, nulla conosciamo circa la sua formazione e gli impieghi precedenti il suo incarico di cantore nella cappella musicale del Duca Galeazzo Maria Sforza di Milano nel 1474. Sappiamo che lasciò la corte degli Sforza nel 1477, poco dopo l’omicidio di Galeazzo Maria, e non abbiamo purtroppo notizie della sua vita fino a quando non è diventato cantore ordinario presso Carlo VIII in Francia nel 1486. È rimasto al servizio della corte reale francese fino al 1498, dopo di che ha ricoperto nuovi incarichi in St. Géry a Cambrai (1498-1500), in St. Pierre a Douai (1500-1503/04) e infine a St. Quentin, in qualità di canonico e cancelliere, dove morì nel 1518. Sono state avanzate due teorie plausibili riguardanti gli inizi della sua carriera prima di essere assunto dalla corte degli Sforza. La prima ci suggerisce che Compère era studente di Ockeghem presso la corte francese. Gli Sforza avevano stretti legami con il sovrano francese Luigi XI (regnò dal 1461 al 1483), e in una lettera datata 23 novembre 1472, Galeazzo Maria Sforza scrisse ad Ockeghem di procurargli cantanti per la sua cappella. È possibile quindi che Ockeghem abbia inviato Compère a Milano, dove giunse nel 1474, in seguito alla lettera di Galeazzo. La seconda invece ipotizza che, prima del suo incarico milanese, potesse essere al servizio della Corte borgognona di Carlo il Temerario a Cambrai, sebbene il suo nome non vi compaia nei registri. Questo legame lo si evince da alcuni versi del suo motetto Omnium bonorum plena, dove, nel chiedere l’intercessione a Maria per quattordici musicisti (Compère incluso), cita la maggior parte dei cantori attivi presso la Cattedrale di Cambrai o la corte di Carlo il Temerario. Se quindi Loyset è stato presso la Corte borgognona, allora potrebbe essere naturale che egli abbia potuto conoscere le chansons di Hayne van Ghizeghem (cantore e valletto di Carlo il Temerario dal 1467 fino al 1472, quando, seppur non ci siano prove certe, si presume sia morto in seguito all’assedio di Beauvais) e in particolare il rondeau «De tous biens plaine». Dovunque Compère possa aver iniziato la sua carriera, è probabile che abbia conosciuto Hayne prima di essere assunto a Milano, se non, addirittura, esserne stato allievo. Sia la Missa De tous biens plaine sia il motetto Omnium bonorum plena, così come la Missa Allez regretz (altro rondeau di Hayne), composta tra il 1485 e il 1490, forniscono un collegamento indiretto tra Compère e la corte borgognona; le prime due composizioni ci fanno peraltro presumere che Loyset le abbia scritte quando era ancora nel nord della Francia attorno al 1470.
Omnium bonorum plena è un motetto in due parti dedicato alla Vergine Maria, composto sul famosissimo rondeau quatrain di Hayne “De tous biens plaine” del quale il primo verso ne rappresenta la traduzione latina. Infatti tutte le immagini poetiche con le quali Hayne si rivolge alla sua signora per renderle omaggio quasi fosse una Dea, possono essere facilmente rivolte alla Madonna. In ciascuna delle due parti il tenor della chanson di Hayne viene esposto integralmente. Il motetto, anche se potrebbe essere cantato in qualsiasi celebrazione mariana, può essere stato scritto per la festa dell’Annunciazione (25 marzo), in quanto nella quarta strofa è citato il testo della quinta antifona dei Secondi Vespri dell’Annunciazione.
IV strofa di Omnium bonorum V antifona per la festa dell’Annunciazione
Turbata parum fuisti, sed consulta respondisti: Ecce ancilla Domini, Ecce ancilla Domini, sicut refers fiat mihi. fiat mihi secundum verbum tuum.
Le ipotesi circa la destinazione di questo motetto sono molteplici. Inizialmente si pensava che fu composto per l’incontro di Carlo il Temerario e Luigi XI a Cambrai nel mese di ottobre del 1468, poi si è ipotizzata un’occasione più appropriata quale la dedicazione della Cattedrale di Cambrai nel 1472. Vi sono tre ragioni per datare Omnium bonorum plena attorno al 1470: 1) lo stile compositivo differisce moltissimo dalle sue composizioni più tarde, incluse quelle del periodo milanese, sia per una rielaborazione meno articolata della chanson di Hayne, sia perché sono più evidenti le influenze stilistiche di Du Fay e Busnois; 2) nella prima parte del motetto vi è una preghiera celebrativa alla Vergine, mentre nella seconda parte si chiede l’intercessione della Vergine per i quattordici musicisti citati, tra cui Du Fay a cui si riferisce in termini più accesi e soprattutto al presente (Et primo pro Guillaume Dufay /pro quo me mater exaudi, / luna totius musice, / atque cantorum lumine) e, dato che Du Fay morì nel 1474, si può dedurne la composizione prima di tale data, ossia quando ancora Compère era nel nord Europa; 3) entrambe le fonti manoscritte che riportano il motetto furono compilate in quegli anni. La maggior parte del Ms S. Pietro B 80 (ff. 27v-30r) della Biblioteca Apostolica Vaticana, inclusa la sezione che contiene Omnium bonorum plena, è stato copiato tra il 1474 e il 1475, mentre il Ms 91 del Castello del Buon Consiglio di Trento (ff. 33v-35r) fu redatto tra il 1468 e il 1473. |