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La Corona della morte dell’illustre Signore, il Sig. Comendator Anibal Caro uscì a Venezia per i tipi di Girolamo Scotto nel 1568, curata da Giulio Bonagiunta da San Ginesio e dedicata al nobile maceratese Giovanni Ferri. Ogni sonetto è intonato in un madrigale che consta di due parti (una per le quartine, l'altra per le terzine). Questa raccolta costituisce un singolare punto di incontro tra vari personaggi di origine marchigiana: oltre al dedicatario, al curatore e al poeta a cui essa è intitolata, nonché al nipote di quest'ultimo, autore come vedremo di buona parte dei testi, figurano tra i musicisti tre autori marchigiani: Francesco Adriani, Eliseo Ghibellini e Cesare Schieti. Accanto al legame all'ambiente culturale marchigiano del Cinquecento sì rileva poi un altro aspetto di sicuro interesse: il fatto che si tratti di un rarissimo caso di florilegio musicale in morte. Nella lettera dedicatoria, datata 25 maggio 1568, il Bonagiunta esprime abbastanza chiaramente la genesi di questa raccolta madrigalistica: «...ho raccolto alquanti sonetti composti sopra la morte dell'eccellente Sig. Anibal Caro dal Sig. Giovan Battista suo amantissimo nipote, li quali avendo fatto vestire da eccellenti Compositori d'una Musica, che rende concento molto proprii alli concetti delle parole, ho voluto che vadano per il mondo con le altre opere musicali, che per mia industria sono state messe in luce...». Secondo le parole del Bonagiunta, quindi, l'idea prima di questa edizione collettiva è di origine poetica, mentre la musica si delinea come elemento di natura ornamentale, concepito a posteriori: la componente letteraria perciò determina il taglio stesso dell'edizione musicale, tanto più che ogni singolo testo poetico gode, fatto non comune in una pubblicazione di questo tipo, di una propria stampa autonoma rispetto a quella della musica nel libro-parte del canto, prima del madrigale che lo intona. Questa scelta editoriale conferisce ai testi poetici una importanza almeno equivalente a quella delle musiche.
Corona della morte
dell’Illustre Signore
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