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Il progetto interdisciplinare «De tous biens plaine Vs. Omnium bonorum plena – Amor sacro e Amor cortese nella polifonia e nella pittura dei maestri fiamminghi», che vogliamo proporVi nasce dalla volontà di far rivivere attraverso la musica le immagini di una società rinascimentale raffinata e coltissima che sollecitava e proteggeva ogni specie d’azione artistica nella quale la musica stessa costituiva la fibra essenziale della struttura culturale. Il concerto in oggetto, intitolato ad uno dei celeberrimi rondeaux di Hayne van Ghizeghem, intende proporre la chanson, nella versione melodica pervenuta attraverso i codici manoscritti e le prime edizioni a stampa tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI, e altri brani in cui il tenor e/o il superius di “De tous biens plaine” di Hayne costituiscono fonte d’ispirazione prolifica per numerosissimi compositori. Per il concerto ci si avvarrà eventualmente dell’ausilio di fonti iconografiche (proiettate anche durante l’esecuzione se saranno messi a nostra disposizione da parte Vostra un videoproiettore e quanto necessario) per mostrare meglio le interconnessioni tra musica e pittura. Il linguaggio musicale può guidarci nel cogliere meglio i simboli e le architetture sottese ai dipinti così come questi possono aiutarci a comprendere e ad interpretare in maniera ancor più filologica l’arte contrappuntistica raffinatissima dei maestri d’oltralpe. I fasti del XV secolo con i suoi castelli, i suoi palazzi, i codici manoscritti e/o stampati, tra l’altro dal marchigiano Ottaviano Petrucci di Fossombrone (figura importantissima e innovatrice che diede avvio alle edizioni a stampa della musica con esemplari di altissima qualità per chiarezza, estetica e precisione), i dipinti dei maestri fiamminghi, rappresentano il contesto storico–artistico, attorno al quale è nata l’idea di questo concerto, che permetterà di gustare fino in fondo questo repertorio musicale; i legami che si verranno a intessere tra pittura e musica, l’arte più effimera perché si manifesta solo nel momento dell’esecuzione, evocheranno nel pubblico suggestioni profonde e sottili, echi e sussurri di una cultura splendidamente “reservata” difficili da dimenticare. Fonti: Canzoniere d’Isabella d’Este, Biblioteca Casanatense, Roma; Harmonice Musices Odhecaton A, Ottaviano Petrucci da Fossombrone, Venezia 1501; Canti B Numero Cinquanta, Ottaviano Petrucci, Venezia 1502; Canti C Numero cento Cinquanta, Ottaviano Petrucci, Venezia 1503; Chansonnier Thott 291 8°, Königliche Bibliothek, Kopenhaghen; Practica musica, Hermann Finck, Wittemberg 1556; Ms. 15123, Parigi, Biblioteca Nazionale; Basevi Codex Ms. 2439, Firenze, Biblioteca del Conservatorio. [Hanno curato le «interazioni tra musica e pittura franco-fiamminga» la Prof.ssa Annalia Valentini, mentre gli aspetti fonetico-linguistici e le traduzioni dal francese antico la Prof.ssa Maria Grazia Vexina. Le trascrizioni in notazione moderna e la musica ficta sono state curate dal M° Emiliano Finucci]
“De tous biens plaine vs. Omnium bonorum plena” Amor sacro e Amor cortese nella polifonia e nella pittura dei maestri fiamminghi
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